Piazza del Mercato Nuovo è individuata dal Piano Operativo come “centralità urbana ed elemento ordinatore dello spazio pubblico e del sistema connettivo”, un nodo centrale dell’area denominata Porta Nord, che connetterà il polo teatrale del Fabbricone al Centro storico attraverso un sistema di spazi pubblici.
Allo stato attuale tuttavia le connessioni con le aree limitrofe sono deboli, i viali alberati non risultano agganciati al tessuto circostante. La scarsa dotazione di arredo urbano non favorisce la vivibilità dell’area, la dotazione infrastrutturale dell’area a supporto del mercato e degli eventi straordinari è pressoché inesistente.
Lungo il perimetro, una recinzione metallica nera contrasta con il verde della vegetazione e con il rosso dei mattoni, consentendo allo sguardo di intravedere gli spazi rinnovati.
Il progetto di riorganizzazione del Mercato Centrale del Lunedì si riconfigura dunque come tassello fondamentale di un percorso di rigenerazione di ampia portata, con l’obiettivo di ricucire un pezzo di città che sta tentando di concretizzare la sua vocazione.
La proposta progettuale definisce l’ossatura di un sistema complesso e in trasformazione: in prima istanza risponde all’esigenza concreta e imminente di riorganizzare il mercato attraverso interventi leggeri, in secondo luogo definisce gli elementi cardine per la rigenerazione dell’area, tracciando la strada per una trasformazione a lungo termine.
La piazza è suddivisa in quadranti che corrispondono a quattro aree a parcheggio, durante lo svolgimento del mercato il parcheggio è interamente sostituito dai banchi degli ambulanti. A causa della riduzione del numero di licenze fisse, allo stato attuale il mercato risulta disordinato, con numerosi spazi vuoti tra un banco e l’altro.
L’intervento è stato concepito con gli strumenti dell’urbanistica tattica: una serie di temi grafici al suolo definiscono le diverse funzioni della piazza.
Il sistema di segnaletica per il posizionamento dei banchi si sovrappone a quello delle percorrenze interne e del parcheggio. Le superfici verniciate si configurano come vere e proprie estensioni dei viali lastricati, raggiungendo in alcuni punti le dimensioni di piccole piazze.
Il carattere temporaneo e sperimentale della prima fase dell’intervento garantisce un’adeguata flessibilità nel gestire l’evoluzione dell’area.
Il valore del nuovo asse Sud-Nord è sottolineato dalla previsione di una tettoia, che finalmente riesce a rompere il perimetro della piazza verso il centro e verso l’area del Fabbricone.
Questo elemento è stato immaginato non solo con la finalità di incentivare questa percorrenza, ma come un’infrastruttura versatile, utilizzabile in numerose occasioni.
Lungo il Viale Galilei si è immaginato inoltre un dispositivo di comunicazione verticale che rafforzi l’identità dell’area.